#comesiracconta, dicembre 2019

Raccontare il Brand attraverso la fotografia.
Intervista di Giacomo Cassinese.

Quando si parla di storytelling, di raccontare i valori e gli impegni di un’azienda, solitamente parliamo di contenuti editoriali, post, articoli, report, di parole.

Che succede se cambiamo mezzo e usiamo le immagini? Ho provato a discuterne con Silvano Pupella, fotografo professionista che oggi aiuta le aziende a raccontarsi attraverso questo potente strumento.

Appassionato del mezzo da quando aveva 10 anni, Silvano ha lavorato per quasi 30 anni come direttore commerciale e AD in varie aziende del mondo editoria e comunicazione. Nel 2008, a quasi 50 anni, si è ritrovato fuori dall’azienda per via della crisi del settore editoriale. Qui si vede la differenza tra chi guarda a queste situazioni come un limite o un’opportunità. Per Silvano è stata l’occasione per iniziare a fare consulenza, riprendere la macchina fotografica e dare nuovo lustro alla sua passione, chiudendo un cerchio iniziato in tenera età.

Raccontare un Brand, oggi, vuol dire fare uso di tanti mezzi e strumenti di comunicazione differenti, con l’obiettivo di costruire una reputazione positiva, soprattutto verso i clienti. Credi sia l’unico aspetto da curare?

Sicuramente è importante lavorare su quello che i clienti pensano del Brand, ma quello che le aziende a volte non capiscono è che raccontare l’identità è anche un potente strumento di comunicazione che dà dignità e valore al lavoro, ai propri dipendenti e collaboratori.

Siamo abituati ad associare il corporate storytelling all’uso delle parole, tu offri un altro punto di vista. In che modo la fotografia può raccontare un Brand?

La fotografia è in grado di scavare l’anima dell’impresa e raccontarla con le immagini. Grazie a questo strumento posso raccontare l’identità delle imprese e lavorare sulla reputazione del Brand: fare un uso corporate delle immagini, creare campagne identitarie, ideare e sviluppare strumenti per gli stakeholders.

Quando ho chiesto a Silvano di raccontarmi qualche esempio, mi ha citato il caso di Mattioli: una storica realtà torinese, specializzata nella creazione e lavorazione manuale di gioielleria e oreficeria di alta qualità.

Un’azienda del lusso che comunicava con il classico standard del settore, ovvero attraverso fotografie di modelle fantastiche, dettagli delle mani, etc, ma nel loro racconto mancava qualcosa. Conoscendo più da vicino madre e figlia titolari d’azienda, ho avuto l’intuizione: bisognava fotografare le mani dei lavoratori, non delle modelle, perché è da quelle mani che nascono quei tesori.

La campagna realizzata aveva, quindi, l'obiettivo di riportare al centro il grande valore artigiano, la competenza e il sapere di un lavoro antico e raffinato.

Diverso è il caso di Elgon: azienda leader nel settore della cosmesi del capello, con oltre 100 dipendenti. Il compito di Silvano in questo caso è stato tradurre la carta degli 8 valori etici aziendali, scritta dal basso, in immagini iconiche.

Una sfida non semplice, che ho affrontato entrando in azienda e aspettando di cogliere il momento esatto in cui quel valore venisse fuori. Così sono nate le fotografie che sono entrate nella presentazione aziendale, sono diventate immagini desktop sui computer dei dipendenti.

L’identità di un Brand è fatta di valori, di persone, di storia: riconoscersi attraverso le immagini può essere molto più potente di un racconto, perché fa emergere l’orgoglio, il senso di appartenenza, le competenze insite in chi lavora e rende grande un marchio nel tempo. Grazie a Silvano per questo splendido confronto!

Raccontare il Brand