Mauro Monfrino

È la foto che sceglie la carta su cui vuole essere stampata, ma è il fotografo che scatta la foto e con Silvano Pupella fin dall'inizio i dubbi sulla destinazione delle sue immagini non ci sono stati.
Il modo chiaro e diretto con cui comunica attraverso la fotografia non lascia grande spazio agli interventi di uno stampatore, per cui la quantità del mio apporto si è sempre limitata a piccoli ritocchi di adattamento alla tipologia di stampa scelta, senza bisogno di correggere errori evidenti, su cui anche i fotografi più esperti e navigati a volte inciampano.

Le prime immagini stampate nel mio laboratorio sono state delle viste in bianconero su Torino, dove ad un primo test di stampa si è imposta quella ai pigmenti di carbone su carta cotone.
L'assenza di riflessi sulla superficie matt dell'Hahnemühle Photo Rag Bright White 310, la neutralità dei toni di grigio dei sette inchiostri monocromatici Piezography Neutral K7, il contrasto elevato caratteristico di questa soluzione inchiostro/supporto e quel leggero senso pittorico, hanno esaltato le forme delle architetture e delle viste sulla città, imponendosi anche sul secondo lavoro in bianconero, inquadrature particolari su elementi di arredo urbano, molto grafici, simmetrici e chiari alla lettura.

Nel lavoro successivo, passando dal bianconero al colore, abbiamo effettuato di nuovo una serie di provinature su supporti diversi ed è di nuovo stata l'impronta del soggetto ad emergere dalla superficie baritata dell'Hahnemühle Fine Art Baryta 325, scelta per le doti di brillantezza, per l'elevata gamma dinamica e saturazione del colore e per l'effetto realistico e fotografico sulle "Street Art" di Pupella.
L'apparente facilità di lettura di queste immagini contrasta con una certa difficoltà nelle fasi di lavorazione, da identificare nella fine diversità di alcuni colori che va mantenuta, proprio per non farli apparire diversi dalla realtà e per non confonderli assimilandoli agli altri quando li guardi.
La sensazione del primo impatto è così stata mantenuta, come il rosa o l'arancione di certi rossi, il viola o l'azzurro dei blu, l'arancione o il verde nei gialli, la desaturazione sintomo di usura su alcune forme e alcuni riflessi leggermente colorati nei neri. Un bell'esercizio di equilibrio e diversità.

Per l'ultima neonata serie, la visione del fotografo e l'esplicita richiesta di ottenere dei colori pastello ha determinato la scelta. Anche se ponderata attraverso le solite provinature su tre supporti diversi, l'Hahnemühle Museum Etching 350 è stata la destinazione migliore su cui depositare l'inchiostro degli "Inganni" pittorici creati da Silvano. Questa carta dalla caratteristica texture delle antiche superfici da incisione, dal tono leggermente caldo dovuto all'assenza di sostanze sbiancanti nell'impasto, dall'aspetto morbido delle carte di puro cotone e dal peso elevato si adatta perfettamente alle caratteristiche di questi soggetti posizonati al confine tra l'astratto e il reale, luogo in cui il pensiero può navigare a lungo senza stancarsi.

Per tutti i lavori sono stati scelti supporti fineart Hahnemühle e usati inchiostri a pigmento a garanzia di durata e qualità, con l'utilizzo di stampanti fotografiche Epson a getto d'inchiostro di grande formato, Stylus Pro 9900 per il colore e Stylus Pro 7800 per il bianconero ai pigmenti di carbone.

Questo tipo di stampe se conservate in modo ottimale, evitando di esporle alla luce diretta del sole o in luoghi umidi con forti escursioni termiche, possono rimanere inalterate per decenni senza subire variazioni nel colore.
Per esposizioni o collezioni permanenti è consigliabile l'uso del vetro, da solo è in grado di filtrare la metà dei raggi UV, maggiormente responsabili nella decolorazione delle opere di qualsiasi genere.

Mauro Monfrino

SITO FINEARTLAB.it